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Riflessioni comparate su costituzionalismo substatale e secessionismo

di Redazione

Riflessioni comparate su costituzionalismo substatale e secessionismo a partire dall’esperienza scozzese

di Luigi Maria Pepe

La crescente importanza e popolarità del costituzionalismo substatale è inevitabilmente e intrinsecamente connessa alla presenza di una distinta identità culturale, sociale e giuridica di un determinato popolo, il cui sforzo è teso ad evitare l’omologazione nel quadro di una globalizzazione non più esclusivamente economica ma anche giuridica. In questo contesto la Scozia rappresenta un esempio emblematico da cui non si può prescindere nella disamina dei costituzionalismi substatali. L’assenza nel Regno Unito di una carta costituzionale, in combinazione con una forte e distinta tradizione costituzionale per la Scozia, ha reso questo costituzionalismo tra i più interessanti da indagare. Non solo perché ci si trova all’interno della categoria dei costituzionalismi senza costituzione ma essenzialmente perché la Scozia è l’esempio più significativo del rapporto tra costituzionalismo e nazionalismo, autodeterminazione dei popoli e secessione, oltre che della genetica predisposizione delle costituzioni non scritte a rendere il procedimento di secessione più fluido e scorrevole, a prescindere dagli esiti politici. L’analisi comparatistica con i costituzionalismi substatali del Québec e della Catalogna risulta dunque utile per suffragare la presente tesi. Infatti, soprattutto nel caso della Scozia e del Québec, le due esperienze, nonostante le differenze, si rilevano simili nel modo con cui è stato affrontato il tema, svelando un percorso costituzionale convergente sulla questione costituzionale della sovranità.

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