Le misure alternative alla detenzione. Un’innovativa applicazione pratica: il progetto Una scuola come casa
di Andrea Tonellotto
La massima espressione dei principi di umanità e finalità rieducativa della pena si realizza nell’esecuzione della condanna in forma alternativa alla detenzione. Le misure alternative alla detenzione sono disciplinate, anzitutto, nel Capo VI del Titolo I della Legge 26/7/75 n. 354 (c.d. ordinamento penitenziario, O.P.). Il fondamento ideologico alla base di tali istituti risente di una evoluzione storica incentrata sulla progressiva esaltazione del valore della persona umana e dei valori di civiltà giuridica correlati ai principi di proporzione tra reato e sanzione, mitigazione, umanizzazione e rieducazione della pena, che hanno trovato collocazione – nell’ordinamento italiano – a livello costituzionale (art. 27).
Riassumendo il concetto in maniera più pragmatica, scontare la pena fuori dal carcere sembra favorire il recupero e il reinserimento del condannato peraltro consentendo un notevole risparmio per gli investimenti dello Stato in ambito penitenziario ed evitando così il sovraffollamento degli Istituti di pena.